Ritratti Figurativi


RISPETTIVO ASPETTO FISICO

Secondo la Tradizione Salesiana
Storicamente Fondata

GIOVANNI MASSAGLIA

Alle sembianze del santo chierico di Marmorito, gli storici salesiani dedicano giusto una riga: “era un bel giovane, di buona statura e complessione forte”. Don Bosco riduce la sua immagine alla veste talare indossata per vocazione: “abito da lui tanto amato e tanto rispettato”. Delle sue spoglie mortali resta solo qualche capello, traccia d’una sana chioma fulva, leggermente mossa. In totale, fisicamente parlando, del soggetto si ha una conoscenza completa, ma velata in misura conforme alla sua modestia.
Ora, in occasione del 180° anniversario della sua nascita (1838-2018), Giovanni Massaglia può finalmente presentarsi anche attraverso un’immagine. La soluzione figurativa tende a comunicare l’essenza di una personalità nella quale, di fatto, tutto ciò che era natura incarnava con naturalezza uno specifico ruolo carismatico e vocazionale. Ruolo che, avendo legato inscindibilmente la sua vita a quella di Domenico Savio, ha determinato la scelta di provvedere un ritratto congiunto.

DOMENICO SAVIO

L’unica immagine di Domenico Savio avente tenore di documento storico è quella firmata da Carlo Tomatis. Si tratta dell’illustrazione che correda la prima edizione della “Vita del giovanetto Savio Domenico” scritta e pubblicata da Don Bosco nel gennaio del 1859. Piccolo e stilizzato disegno in bianco e nero, non ha carattere di vero ritratto, ma di valido identikit, basato sui ricordi ancora freschi di chi, come lo stesso autore, aveva conosciuto personalmente il soggetto.
Venendo al volto, grazie al contributo del Tomatis, a fronte dei ritratti fotografici del padre Carlo Savio e della zia Raimonda Savio, si rileva che Domenico ne ereditò la fisionomia. Caratteristiche somatiche marcate ma armoniose, che valevano al ragazzo un fascino particolare, immortalato da una delicata testimonianza: “era di aspetto grave e misto al dolce, con un non so che di grande e piacevole a chiunque”. Le note di colore si devono ad un altro testimone: “ricordo molto bene il suo volto pallidetto, gli occhi cerulei”.
Quadro
Titolo:
GIOVANNI MASSAGLIA E DOMENICO SAVIO
(preparazione alla santa comunione)

Firma:
Patrizia Pollato, 2018.

Tecnica e formato:
tecnica mista su tela, cm 50x70.

IL VOLTO DI DOMENICO SAVIO

Studio svolto dalla Compagnia dell’Immacolata Concezione,
tradotto in immagini dall’artista Patrizia Pollato.

I.
IMMAGINI D’EPOCA

oggetto di Studio
Le esigenze editoriali gli imposero di presentare il soggetto attraverso un’incisione di minime dimensioni. Comunque, Carlo Tomatis si espresse in qualità di “amico distinto di Domenico Savio”, nonché in qualità di “allievo regolarmente iscritto alla Scuola di Pittura della Regia Accademia Albertina di Torino, avente all’attivo già quattro anni di corso”, per dire che l’immagine a sua firma, pubblicata da Don Bosco nel 1859, è un documento autentico ed attendibile. In sostanza, questa fonte iconografica fondamentale tramanda i lineamenti che caratterizzarono il volto di Domenico e consente di notare come egli avesse ereditato la fisionomia dal padre Carlo e dalla zia Raimonda, dei quali esiste un ritratto fotografico. Indicazioni chiare, che risultano esaustive illuminandosi a vicenda.

Immagine1
II.
IL VOLTO DI DOMENICO SAVIO

emerso dallo Studio comparativo delle Immagini d’Epoca

STUDIO
3 pose di sintesi
disegnate a matita su cartoncino
Immagine2

IL VOLTO DI GIOVANNI MASSAGLIA

Indicazione Iconografica offerta dalla Compagnia dell’Immacolata Concezione,
tradotta in Immagine dall’artista Patrizia Pollato.

I.
INDICAZIONE PARTICOLARE
OFFERTA DALLE RELIQUIE DI PRIMO GRADO


Capello di Giovanni Massaglia
(colore fulvo, lunghezza circa tre centimetri)
Capello
II.
INDICAZIONE GENERICA
OFFERTA DALLA STORIA DOCUMENTATA

La definizione: “era un bel giovane, di buona statura e complessione forte” (formulata dal Salotti nel 1915 per tramandare le ancora vive memorie famigliari e popolari), lascia completamente in ombra il Volto di Giovanni Massaglia, limitandosi a rendere genericamente significativi i ritratti fotografici dei suoi parenti stretti consanguinei, in una certa misura caratterizzati dalla medesima genetica.
In realtà, trattandosi di connotare un Santo, cioè un Uomo che incarnò un determinato Carisma, esiste una chiave di lettura superiore, in grado di selezionare, accordare e condensare le conoscenze pertinenti, traducendole in Immagine. Ma, la chiave di lettura illuminante non si trova nella tasca degli storici.
Torino, fine '800. - Marmorito, 1937.
(nell'ovale: cugino di Giovanni)
Parenti
III.
INDICAZIONE SPECIFICA
OFFERTA DALLA COMPAGNIA DELL’IMMACOLATA
All’epoca, il termine di paragone era la bellezza esteriore ed interiore della Madonna. Dunque, riferendosi ad un santo chierico appartenente alla Compagnia dell’Immacolata Concezione, la definizione: “era un bel giovane”, richiama valori estetici e morali estremamente alti, nei quali consiste l’autentica conformità alla Madonna.
Esprimendosi in materia iconografica, la Compagnia, evidentemente orientata da questo presupposto essenziale, ha sempre seguito ispirazioni tendenti ad incorniciare i connotati naturali e soprannaturali di Giovanni Massaglia. L’esito del percorso conoscitivo e deduttivo, tanto rigoroso quanto libero, consiste in un’indicazione che, esprimendosi in fatto di somiglianza, mette in luce il Volto dell’Immacolata raffigurata in una particolare Immaginetta.
Affresco/Dipinto senza titolo, senza firma e senza data,
diffuso in formato Immaginetta (cm. 7,5x13).
Madonna
IV.
IMMAGINE MARIANA MODELLO

tradotta in
IMMAGINE PERSONALE DI GIOVANNI MASSAGLIA

STUDIO PRELIMINARE
disegno a matita su cartoncino
Studio
RITRATTO
Firma: Patrizia Pollato, 2019
Tecnica e formato: acrilico su tela, cm 30x45
Ritratto